Stavano percependo il bonus spesa previsto per l’emergenza Coronavirus pur non essendo poveri e, quindi, non avendone diritto:
542 furbetti sono stati scoperti nella provincia di Caserta al termine dei controlli operati su larga scala dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale.
Le indagini dei militari delle Fiamme Gialle hanno messo a confronto i dati dichiarati all’atto della presentazione della domanda con quelli in possesso della Finanza nella banca dati:
sono state esaminate 10mila domande relative ai 20 Comuni più popolosi della provincia di Caserta, dalle quali sono emerse, appunto.
542 persone che avevano dichiarato il falso, percependo così illecitamente il bonus spesa Covid, destinato come detto soltanto alle famiglie bisognose
(seppure i criteri e le modalità per ottenerlo cambino da Comune a Comune).
L’ammontare del denaro percepito dai furbetti si aggira intorno ai 100mila euro.
In oltre 400 casi, come è stato accertato dalle indagini, i furbetti hanno effettivamente percepito denaro che non gli spettava;
per i restanti casi, invece, i richiedenti hanno attestato il falso soltanto per avere un titolo preferenziale nell’assegnazione del buono spesa; tra i richiedenti c’erano anche 80 pregiudicati.
Alla conclusione delle operazioni della Guardia di Finanza, 333 cittadini sono stati verbalizzati ai sensi dell’art. 316 ter c.p.
Che prevede il pagamento di una somma di denaro da euro 5.164 a euro 25.822 nel limite del triplo del beneficio conseguito.
Mentre altri 131 richiedenti sono stati denunciati penalmente all’Autorità Giudiziaria per falso in atto pubblico.