Lo scorso settembre aveva dovuto dire addio al pianoforte, le sue dita non rispondevano più bene, i dolori a forzarle sui tasti si erano fatti insopportabili.
Niente più piano ma avanti con la sua orchestra, la Europe Philharmonic, con cui lo scorso gennaio aveva tenuto le ultime ultimi trionfali serate all’insegna di Beethoven e Strauss al Conservatorio di Milano per la Società dei Concerti.
Il fisico già molto provato, eppure indomito.
Appena veniva issato dalla sua carrozzina al predellino del direttore, Bosso si trasformava.
Alzava la bacchetta e accendeva la musica dando davvero tutto se stesso.
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