I vigili del fuoco hanno riferito di due donne con lievi ferite a Chiba, mentre un’altra persona è caduta nella sua abitazione a Yokohama, nella prefettura di Kanagawa, riportando anch’essa ferite di lieve entità.
A seguito della scossa più intensa, alcune linee della metropolitana, come la linea Asakusa, e il treno JR East proveniente da Chiba hanno subito ritardi per effettuare controlli sulla sicurezza delle linee. “Le zone maggiormente colpite potrebbero essere soggette ad ulteriori terremoti di magnitudo 5 o superiore sulla scala giapponese nel corso della settimana, soprattutto nei prossimi 2-3 giorni”, ha affermato Noriko Kayama, portavoce della Jma, in un’intervista alla rete televisiva nazionale Nk.
Il Giappone si trova nel cosiddetto “Ring of Fire”, una delle regioni sismiche più attive del mondo, ed è soggetto a terremoti con una certa frequenza. Di conseguenza, le infrastrutture del paese sono appositamente progettate per resistere alle scosse telluriche.
Lo stesso vale per le isole Tonga, che hanno subito un terremoto di magnitudo 7,6 nelle prime ore del giorno. Non sono stati riportati danni né feriti.
Il sisma ha colpito a circa 100 chilometri dalla remota isola vulcanica di Niuatoputapu, nell’arcipelago di Tonga, a una profondità di 210 chilometri, secondo quanto riferito dall’Ufficio Geologico degli Stati Uniti (USGS). Non c’era alcun rischio di tsunami associato all’evento. “Abbiamo ricevuto segnalazioni dalle prime ore del mattino da persone che hanno avvertito la scossa, ma non sono stati segnalati danni”, ha affermato Gary Vite, capo meteorologo dei Tonga Meteorological Services, vicino alla capitale Nukùalofa.
La scossa è stata avvertita anche nella capitale samoana di Apia, a circa 360 chilometri dall’epicentro.