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Covid o influenza stagionale? Come capire di cosa si tratta

In questo contesto, sorge l’importante interrogativo su come riconoscere e distinguere i sintomi dell’influenza stagionale da quelli del Covid-19 e del comune raffreddore. L’obiettivo è comprendere meglio la natura di queste malattie respiratorie e adottare le giuste precauzioni.

Sintomi tipici dell’influenza stagionale

L’influenza stagionale si manifesta con sintomi che, nella maggior parte dei casi, si presentano in modo repentino e improvviso. Tra i segni distintivi, spiccano la febbre elevata, la tosse secca e insistente, il mal di testa, la stanchezza, i brividi, i dolori muscolari e articolari, i dolori addominali, la diarrea (soprattutto nei bambini), il mal di gola, il naso congestionato, gli starnuti, la perdita di appetito e la ridotta qualità del sonno. È importante notare che i primi sintomi possono inizialmente somigliare a un semplice raffreddore, con sovraproduzione di secrezioni nasali, lacrimazione e bruciore agli occhi. Tuttavia, l’astenia e la tosse possono persistere per un periodo più prolungato, fino a 5-7 giorni o anche oltre.

Quando consultare un medico

Gli esperti consigliano di prestare particolare attenzione e di consultare il medico di famiglia se i sintomi sembrano migliorare ma poi ritornano, accompagnati nuovamente da febbre e peggioramento della tosse. In situazioni più gravi, come convulsioni, vomito continuo, difficoltà respiratorie, labbra rosse o bluastre, dolore o pressione al torace o all’addome, capogiri improvvisi o stato confusionale, è necessario recarsi al Pronto Soccorso, soprattutto se si tratta di bambini, anziani o persone con altre patologie.

Modalità di contagio e periodo di incubazione

Per quanto riguarda il contagio, un adulto risulta solitamente contagioso già dal giorno precedente alla comparsa dei sintomi e continua a esserlo fino a 5-7 giorni dopo il manifestarsi della malattia. Ciò significa che è possibile trasmettere il virus prima di rendersi conto di essere malati e anche durante la manifestazione attiva dei sintomi. I bambini possono rimanere contagiosi per più di una settimana. Gli esperti ritengono che i virus influenzali si diffondano principalmente tramite goccioline che vengono rilasciate attraverso la tosse, gli starnuti o la saliva rilasciata durante la conversazione. Il contagio tramite tocco di superfici contaminate è meno frequente, ma possibile. Le precauzioni, specialmente con i bambini, devono essere rigorosamente seguite, evitando il contatto con persone contagiose e rimanendo a casa quando si è malati. Il lavaggio frequente delle mani con acqua e sapone è una pratica essenziale per la prevenzione, ma in mancanza di queste risorse, l’uso di gel a base di alcol può essere efficace. Oggetti personali e utensili usati dai malati non devono essere condivisi se non accuratamente lavati, anche se l’uso della lavastoviglie elimina la necessità di un lavaggio separato. Il periodo di incubazione varia generalmente da uno a quattro giorni.

Influenza, Covid-19 o Raffreddore?

Distinguere tra influenza e Covid-19 basandosi esclusivamente sui sintomi rappresenta una sfida. L’assenza dell’olfatto è un sintomo caratteristico del Covid-19, ma non può garantire una diagnosi certa. La conferma della natura dei sintomi richiede un tampone molecolare rapido. Per differenziare influenza e raffreddore, anche se seguono molti sintomi, si può notare che l’influenza tende ad essere più grave, con febbre, dolori muscolari, stanchezza e tosse secca più intensi e frequenti. Il raffreddore, d’altra parte, si manifesta spesso con sintomi respiratori come il naso che cola o è chiuso. In genere, il raffreddore non causa gravi interferenze come polmonite o infezioni batteriche e raramente richiede il ricovero in ospedale.