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Covid, il nuovo ceppo del virus è più contagioso. É allerta rossa

Come indicato, N501Y è solo l’ultima balzata agli onori della cronaca, ma ha già fatto molto parlare di sé la D614G, anch’essa considerata una potenziale responsabile della maggiore contagiosità del coronavirus.

Anche in questo caso non vi è alcuna certezza, e l’allarmismo scaturito da messaggi istituzionali sulla nuova variante senza le opportune prove dell’evidenza scientifica ha fatto storcere il naso a diversi esperti. “È incredibilmente frustrante avere una dichiarazione del genere senza alcuna prova associata”, ha dichiarato a Business Insider la genetista Lucy van Dorp, che sta studiando a fondo proprio il genoma del coronavirus SARS-CoV-2.

“È importante mantenere una prospettiva calma e razionale sul ceppo poiché si tratta di una normale evoluzione del virus e ci aspettiamo che nuove varianti vengano fuori nel corso del tempo”, ha invece dichiarato allo Science Media Centre il professor lan McNally, docente di genomica presso l’Università di Birmingham. “È troppo presto per essere preoccupati o meno da questa nuova variante”, ha chiosato l’esperto.

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si è affrettata a dichiarare che non ci sono prove che il ceppo mutato dalla N501Y si comporti in modo diverso dalle altre migliaia di ceppi circolanti, sottolineando – per voce dell’esperta Maria Van Kerkhove – che la variante è sotto la lente di ingrandimento degli esperti nell’ottica del monitoraggio delle mutazioni nei visoni. Questi animali sono al momento gli unici noti per aver ritrasmesso il virus all’uomo dopo essere stati contagiati, e in un caso hanno dato vita a un ceppo con una ridotta sensibilità agli anticorpi.

Per questa ragione moltissimi visoni sono stati sterminati a scopo precauzionale negli allevamenti di tutto il mondo, soprattutto in Danimarca, dove è emersa la suddetta mutazione e dono sono stati uccisi 17 milioni di animali innocenti, già condannati a una vita d’inferno per farne pellicce.