La Lega e Matteo Salvini continuano a chiedere al governo di spostare il coprifuoco almeno un’ora in avanti, facendolo partire dalle 23.
Una proposta che per il momento non sembra raccogliere riscontro nella maggioranza e nel governo: prima di qualche settimana sembra un’opzione da accantonare.
Anche se oggi il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha sottolineato la necessità di aprire una riflessione sul tema per favorire la ripartenza dei ristoranti, che potranno stare aperti anche la sera.
Dal 26 aprile partirà quella che è stata da più parti definita come una “fase nuova”, con le riaperture graduali che riguarderanno bar, ristoranti, palestre, cinema, teatri, musei e scuole.
Il nuovo decreto, contenente tutte le regole e la road map della ripartenza, è atteso tra mercoledì e giovedì.
In linea di massima il provvedimento è già stato annunciato dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, ma devono ancora essere definiti alcuni dettagli.
I temi più caldi sono quelli della scuola (che tornerà tutta in presenza in zona gialla e arancione), con il mondo dell’istruzione che sottolinea come sia quasi impossibile abolire la didattica a distanza rispettando il distanziamento, e del coprifuoco.
Proprio su questo punto si gioca la partita più delicata, con la Lega che chiede di spostarlo in avanti di almeno un’ora e il governo che sembra voler rinviare questa decisione, almeno per le prossime settimane.
Eppure una piccola apertura oggi è arrivata anche dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, secondo cui una riflessione sul coprifuoco alle 23 – anziché alle 22 – si può e si deve portare avanti, soprattutto in considerazione della riapertura serale dei ristoranti.
Le richieste di spostare il coprifuoco alle 23
Salvini e Meloni puntano a eliminare il coprifuoco o, quantomeno, a spostarlo più tardi di una o più ore.
La Lega, probabilmente, proporrà di portarlo alle 23, se non a mezzanotte, di fatto un compromesso considerando che difficilmente verrà abolito.
Al momento, però, dal governo sembra arrivare una chiusura totale, sulla scorta di quanto indicato dagli esperti: la sera resta un momento di alto rischio per gli assembramenti e, quindi, il coprifuoco non si può portare più in avanti.
Una valutazione, invece, si potrebbe fare per un momento successivo, magari a giugno.