L’infettivologo del San Martino: “Dispiaciuto per i pazienti”
Coronavirus, Liguria esclusa dall’uso del Remdesivir: per Bassetti è stata “una scelta politica”
GENOVA –
“E’ stata una scelta più geopolitica che non di meritocrazia, non è stata fatta sulla base dei numeri e nemmeno su un criterio tecnico scientifico”
Il direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti lancia una saetta nei confronti del ministero della Sanità e dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco).
La Liguria è stata esclusa dall’uso compassionevole del Remdesivir, un farmaco utilizzato nella lotta al coronavirus.
La protesta è stata formalizzata in una lettera inviata all’assessore alla Sanità della Regione Liguria Sonia Viale e ad Alisa.
Proprio l’infettivologo del San Martino era stato uno dei primi a chiedere l’utilizzo del farmaco nato per curare l’ebola.
E che usato in via sperimentale per i pazienti del coronavirus stava dando risultati incoraggianti tanto che dagli Stati Uniti non arrivavano più scorte.
Poi è arrivato il via libera dall’Aifa per l’uso compassionevole del farmaco e Genova e la Liguria speravano.
Poi la doccia gelata con i presidi sanitari liguri esclusi dalla lista individuata dal ministero e dall’ente pubblico.
“I primi a usare il farmaco sono stati i medici dell’ospedale Spallanzani di Roma che lo hanno utilizzato per i due pazienti cinesi a inizio emergenza, poi lo avevamo richiesto e usato noi al San Martino di Genova.
Racconta ancora Bassetti -. Il Remdesivir è stato usato anche a Sanremo, alla Spezia e Savona.
Genova e la Liguria per quanto riguarda le malattie infettive hanno centri di assoluta eccellenza.
Non abbiamo nulla da invidiare ai centri scelti che sono stati selezionati solo per pura ragione politica – attacca ancora l’infettivologo.