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Coronavirus, Galli: “Siamo nelle peste, tra 15 giorni ecco come sarà”:

Diversamente, la strada già tracciata è quella degli altri Paesi europei”.

Uno degli elementi più preoccupanti secondo l’infettivologo è che “abbiamo una distribuzione dei contagi in tutto il territorio.

E quando cominci a vedere la realtà nelle aree dove la prima ondata ha colpito meno, sai che il rimescolamento delle carte di quest’estate creerà grossi problemi perché si tratta di aree che non hanno vissuto questa esperienza e non hanno strutture attrezzate”

E sulla previsione del lockdown di Natale fatta dal professore Andrea Crisanti, Galli afferma: “All’amico Crisanti è scappata questa idea, è preoccupato come lo sono io.

Ma forse qualche segnale importante per dire che stiamo andando a sbattere dobbiamo pure darlo – riconosce Galli – Non so se ci sarà un lockdown di Natale e non me lo auguro, dobbiamo lavorare strenuamente per evitarlo”.

“Il lockdown è la misura più semplice – riflette lo specialista del Sacco di Milano – perché non hai bisogno di lambiccarti il cervello a trovare altre soluzioni, ma anche la più drammatica perché le conseguenze sarebbero inevitabili.

Poi se qualcuno si ostina a darci delle Cassandre si assumerà le responsabilità”.

“Questa estate in vacanza, positivi giovani; a settembre ritorno a casa, positivi giovani; poi il contagio in famiglia, l’età cresce. Adesso tornano ad essere colpiti gli anziani.

E dunque cresce la paura, la sintomatologia, il ricorso alle cure ospedaliere, le terapie intensive.

Le vittime, ormai lo sappiamo, le vedremo più in là“, Galli spiega la catena dei nuovi contagi.