“I 21 casi hanno portato con se un accertamento epidemiologico sotto attenta guida del dottor Liberti dell’Asp di Catania“.
La ricostruzione dei singoli casi
Al momento risultano in isolamento domiciliare ben 113 persone, dei 21 positivi, 6 sono ricoverati all’ospedale San Marco del capoluogo etneo di cui uno posto in terapia con ossigeno.
Le parole dell’assessore Razza
“Il virus è circolante, produce una bassa ospedalizzazione e produce, inoltre, quasi un inesistente ricovero in Terapia Intensiva – spiega l’assessore alla Salute Sicilia – ma vi è necessità di una verifica dei contatti e circoscrizione dei focolai“.
“C’è troppa rilassatezza, come se nulla offe esistito; la rapidità di contatto di questi casi ci dice che la capacità di infezione resta ancora alta e che la possibilità di contagio nel rapporto diretto è anch’essa ancora alta.
I cittadini devono adottare con cautela e prudenza gli accorgimenti comportamentali ritenuti indispensabili, dall’amministrazione comunale deve esserci una azione di controllo del proprio territorio.
Bisogna proteggere le nostre attività economiche dal rischio di una eventuale restrizione del territorio e di singole aree comunali.
Siamo lontani dal correre questo rischio ma serve maggiore presa di consapevolezza“.
E ancora: “Ci è capitato di venire a conoscenza di persone che dovevano rimanere in domicilio e che invece erano in giro, un modo di comportarsi inaccettabile“.
“Si prevede qualche provvedimento in maniera innovativa con il supporto di Musumeci; ci sono categorie a rischio che hanno bisogno di sentire accanto il contatto della Regione“.
E sulla presenza del ministro Lamorgese a Lampedusa e la questione migranti, lo stesso assessore ci tiene a precisare che “la Regione Siciliana ha effettuato 6mila test sierologici e con tampone dall’inizio dell’emergenza sanitaria e fino agli sbarchi dei migranti.
Tutto fatto dalla Regione con i propri test e con i propri medici“.