Oggi invece i tempi sono cambiati: “Io ho qualche timore.
L’autobus è sempre pieno di gente, mi capita di dover spingere la mattina per salire.
E, neanche a dirlo, non ci sono le distanze. Non solo, gli autisti si lamentano: ci rimproverano di spostarci in fondo al bus per fare spazio ad altra gente.
Il risultato è che siamo tutti ammassati: cosa che allunga di molto il viaggio facendoci spesso entrare in ritardo a scuola”.
E ancora: “La cosa preoccupante è che non tutti indossano la mascherina, vengo così a contatto con gente di cui non conosco le condizioni di salute.
Spero che si possa fare qualcosa perché ci tengo alla mia vita e a quella dei miei cari”.
“Non è vero che la situazione è sotto controllo”
Sul autobus che prende S. G. ci sono studenti di più istituti superiori:
“Nella mia scuola fino ad ora non ci sono casi di Covid, ma in altre scuole sì.
Non capisco, dunque, perché a scuola bisogna seguire le norme anti-Covid e sui mezzi pubblici no”.
E poi conclude: “Penso che siamo in balia di una situazione apparentemente sotto controllo ma che in realtà non è così”.