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Benzinai, cambia tutto da ora in Italia:

La sentenza è il risultato di un ricorso presentato da diverse organizzazioni, tra cui Fe.Gi.Ca. – Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini, FIGISC – Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti, e alcuni esercenti. Nel ricorso, i soggetti coinvolti hanno sostenuto che il decreto impugnato impone obblighi sproporzionati e ingiustamente afflittivi, creando disparità di trattamento tra i distributori di carburante e altri operatori economici nelle stesse condizioni.

Il Tribunale ha evidenziato che il decreto, per i suoi contenuti, assumeva la forma di una fonte normativa e che la mancanza di adeguate procedure nella sua adozione costituiva una violazione delle norme procedurali. Questo ha portato alla decisione di annullare il decreto in quanto non rispettava le procedure previste per la sua adozione.

La reazione a questa decisione non si è fatta attendere. Vinicio Peluffo, capogruppo in commissione Attività produttive del Pd, ha commentato che l’annullamento del decreto rappresenta un colpo definitivo al tentativo del governo di affrontare il problema dei cari prezzi del carburante in modo inefficace. Ha criticato le misure proposte dal governo, sostenendo che non avrebbero contrastato l’aumento dei prezzi e avrebbero, al contrario, potuto contribuire ad aumentarli ulteriormente. Peluffo ha inoltre accusato il governo di tentare di scaricare la responsabilità degli aumenti sui distributori, anziché affrontare il problema in modo adeguato.

In risposta a questa decisione, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha incaricato l’Avvocatura dello Stato di presentare un immediato appello al Consiglio di Stato, chiedendo la sospensione degli effetti della sentenza del Tar del Lazio. Secondo il Ministero, la decisione del Tribunale riguarda principalmente questioni procedurali e non mette in discussione l’obbligo previsto dalla legge riguardante l’esposizione dei prezzi dei carburanti.

La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha annullato un decreto governativo sulle modalità di comunicazione dei prezzi dei carburanti, sottolineando la necessità di rispettare le procedure previste per l’adozione di tali provvedimenti. La decisione ha suscitato reazioni contrastanti, con il governo che cerca di appellarsi al Consiglio di Stato per ribaltare la sentenza. La questione rimane aperta, e sarà interessante seguire gli sviluppi futuri di questa controversia legale.