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Aumento prezzi, negli scontrini spunta la tassa Covid da 2 a 4 euro

«Stiamo ricevendo decine di segnalazioni sugli incrementi dei listini dei parrucchieri» spiega ancora il Codacons.

Che in base ai costi medi nelle grandi città, ha calcolato come il prezzo di un taglio passi da una media di 20 a 25 euro (+25%), ma con punte di incremento che arrivano al +66%.

Sembrano rientrati invece gli aumenti segnalati inizialmente del prezzo del caffè al bar, con casi di espresso a 2 euro a Milano e di 1 euro e 50 a Roma.

Le regole per parrucchieri ed estetisti.

Va ricordato che in base alle linee guida per le riaperture approvate dalla conferenza delle regioni e recepite dal governo nell’ultimo Dpcm con le nuove regole sulla Fase 2 sono previste misure di sicurezza molto “stringenti” per gli esercizi commerciali.

In particolare i parrucchieri possono lavorare solo su prenotazione e devono assicurare un metro di separazione sia tra le singole postazioni di lavoro, sia tra i clienti.

Per operatore e cliente c’è l’obbligo di indossare la mascherina.

Per gli estetisti/e si aggiunge l’obbligo di visiera protettiva e mascherina FFP2 senza valvola.

Obbligatoria l’igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni cliente.

Va assicurata le regolare pulizia e disinfezione dei servizi igienici.

Il credito d’imposta per le attività di sanificazione.

Ma va ricordato che il decreto Rilancio riconosce, tra l’altro, ai soggetti «esercenti attività d’impresa, arte o professione» un credito d’imposta in misura pari al 60 per cento delle spese sostenute nel 2020.

Fino a un massimo di 60.000 euro per ciascun beneficiario per le attività di sanificazione degli ambienti nei quali è esercitata l’attività lavorativa e degli strumenti utilizzati.

Tra le spese consentite:

l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, come mascherine, guanti, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione; di prodotti detergenti e disinfettanti;

di termometri e termoscanner, di dispostivi per garantire la distanza di sicurezza interpersonale, come barriere e pannelli protettivi, comprese le eventuali spese di installazione.

Previsto anche un credito d’imposta, sempre in misura pari al 60 per cento delle spese sostenute nel 2020 (per un massimo di 80.000 euro) per gli interventi, anche edilizi, di adeguamento degli ambienti di lavoro alle prescrizioni di messa in sicurezza.

E un credito d’imposta nella misura del 60 per cento «dell’ammontare mensile del canone di locazione» per gli esercenti con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro.

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