È «difficile da rilevare con i controlli alle frontiere».
Ecco perché, a tutela del settore, l’associazione chiede all’Ue «l’imposizione ai mieli importati da Paesi terzi, della conformità con la definizione europea di miele.
Sostanza che deve essere prodotta esclusivamente dalle api mellifere e alla quale non può essere aggiunta nessun’altra sostanza».
La Cia-Agricoltori chiede inoltre più controlli ai confini e nuove metodologie di analisi per scovare contraffazioni sempre più sofisticate, oltre all’introduzione dell’etichetta del Paese di origine del miele, per evitare le frodi.
Il miele «made in China» ha un costo molto più basso rispetto a quello italiano il cui prezzo medio di produzione è di 3,99 euro al chilo contro 1,24 euro di quello cinese.
E se la produzione mondiale di miele continua a calare, influenzata soprattutto dai cambiamenti climatici, quella cinese invece continua a crescere.
Le esportazioni in Europa arrivano ad 80mila tonnellate l’anno.