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Anziani vittime di violenze: l’orrore in una casa di riposo italiana

E’ stata tutto questo “villa San Camillo” di Aci Sant’Antonio, nel catanese. L’indagine, scrive Repubbliva, è stata avviata dopo il sequestro di alcuni telefoni, avvenuto nel mese di luglio 2019..

Dall’analisi delle immagini, agli atti dell’inchiesta, emergeva la condizione di precarietà igienica ed assistenziale in cui gli ospiti di “Villa San Camillo” erano costretti a vivere. Continua dopo la foto

Le microspie piazzate all’internò della casa di riposo hanno consentito di svelare come l’amministratore della struttura, titolare di una posizione di garanzia nei confronti degli ospiti affidati alla casa di riposo.

Aveva omesso di vigilare sul personale dipendente così da non impedire loro di maltrattare gli anziani degenti della struttura e di creare un clima abituale di vessazioni, umiliazioni e mortificazioni.

Particolarmente pesanti le violenze psicofisiche: li denigravano, mortificavano ed insultavano abitualmente e nello specifico dicevano loro:

“schifoso, sporco, più schifo di te non ce n’è, non mi rompere la …”; “che schifo di persona, che schifo, educazione zero, ora la lascio sulla sedia tutto sporco di pipì, come i porci” questo rivolto ad una persona di 100 anni che poi per punizione era costretto a mettersi a letto da solo.

E poi: “è un ignorante, maleducato, facchino ed uno schifo di persona”; o minacciando un’anziana di legarla, lasciarla piena di feci e di non lavarla, sempre urlando e generando il pianto della povera donna.